L’Italia è tra i Paesi maggiormente colpiti dalla denatalità, insieme al Giappone, dove l’innalzamento dell’età media tra la popolazione cresce rapidamente: le persone anziane giapponesi sopra i 65 anni nel 1950 non costituivano neanche il 5% della popolazione totale, mentre oggi si stima che nel 2025 il 30% della popolazione sarà ultrasessantacinquenne.

Si può quindi propriamente parlare di una società invecchiata e, di conseguenza, emergono problematiche specifiche legate all’aspetto socio-sanitario e allo sviluppo economico del Paese.  Secondo le statistiche della National Trade Agency nel 2025 la spesa complessiva per la previdenza sociale che comprende benefici pensionistici e gli oneri dell’assistenza sanitaria, raggiungeranno cifre che supereranno la crescita economica.

Per affrontare il problema dei costi elevati che minacciano il sistema economico e socio-sanitario nazionale, il governo giapponese ha identificato priorità e strategie in diverse aree – tra cui il settore medico-sanitario e quello dell’assistenza sociale – che, in particolare, prevedono l’impiego delle tecnologie ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione).

Opportunità per le imprese italiane

L’Italia è, assieme al Giappone, fra i paesi più anziani al mondo e affronta tematiche e sfide simili. In entrambi i Paesi il progressivo processo di invecchiamento della popolazione sta rapidamente provocando un’incremento della domanda nel settore delle tecnologie ICT applicate in ambito medico-sanitario, nel settore farmaceutico, così come si registra un aumento della domanda di prodotti per la cura della persona – in particolare gli integratori alimentari e i cosmetici per la cura della pelle. Proprio sulle le tecnologie ICT stanno puntando i principali player interni, tra cui noti colossi mondiali del digitale e dell’intelligenza artificiale come NTT Data e grandi conglomerate quali Mitsubishi Corporation. Considerata la concorrenza interna, puntare a mercati di nicchia può essere una chiave per ottenere un migliore accesso al mercato.

Consigli per chi ha intenzione di entrare nel mercato giapponese

Tra le principali barriere troviamo quella linguistica e la scarsa conoscenza degli aspetti culturali – biglietti da visita, puntualità e rispetto delle regole, comunicazione e materiale in giapponese, aftercare, ecc. – spesso sottovalutati ma che hanno invece un’importanza strategica. Gli esportatori devono essere consapevoli di dover affrontare numerose sfide: lenti processo di approvazione, distribuzione multi-livello e altro ancora. Tali ostacoli possono essere superati instaurando un partenariato con attori locali, beneficiando di una rete esistente e della volontà di introdurre nuove tecnologie o nuovi prodotti di qualità nel mercato. Non bisogna sottovalutare che l’Italia gode di un’immagine positiva in Giappone, un vantaggio da sfruttare per ricercare collaborazioni con istituzioni o joint ventures.